PACINO DI BUONAGUIDA, “L'ALBERO DELLA VITA”

Questo "L'albero della vita” la pittura a tempera e oro su tavola è di Pacino di Buonaguida, risalente a circa 13051310, e ora è in Galleria dell'Accademia In Firenze.

Questo capolavoro rappresenta un tipico francescano soggetto: il Genesi della creazione e della caduta, con la Croce di Gesù come il Albero della vita simbolizzante Dio's disposizione per l'immortalità nel Giardino dell'Eden. Il centro del dipinto raffigura il crocifisso Cristo, mentre il diavolo è raffigurato nella grotta alla base, a indicare quello Cristola morte è il risultato di Adamo E Vigiliaè peccato.

Dal germoglio del tronco dodici rami ( sei rami da ogni lato ), devono essere letti da Sinistra A Giusto e da metter il fondo a A superiore, che simboleggia il dodici Apostoli di Gesù. Da ogni ramo pendono a turno quattro medaglioni rappresentanti eventi biblici.

L'arte della pittura è stata considerata come una delle più complesse e sconvolgente attraverso tutti i secoli. Attraverso il semplice gesto di accarezzare i pennelli e mescolare i colori, l'uomo ha saputo trasmettere concetti astratti così affascinanti e compositi, che spiegano davvero la vera magia e bellezza delle arti.

Sono tanti questi fenomeni incredibili, che attraversano la storia delle arti pittoriche, ma uno dei più importanti e spettacolari è sicuramente 'L'albero della vita' di Pacino di Bonaguida. Quest'opera d'arte, tempera e oro dipinta su tavola dal Artista italiano, è databile a 1305- 1310 ed è un notevole esempio del secolo in corso e in questi giorni si può ammirare al Galleria dell'Accademia a Firenze, Italia.

Prendi in considerazione l'idea di dedicare qualche minuto all'esame della miriade di dettagli di questo dipinto.

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Pacino di Bonaguida – Vita e stile dell'artista 

Pacino di Bonaguida è un pittore e miniaturista italiano di Firenze, attivo durante il XIII secolo in Toscana. È rinomato come uno degli esponenti dell'italiano Pittura gotica movimento, in particolare di scuola giottesca.

Sfortunatamente, non ci sono molte prove rimaste alla nostra conoscenza dell'artista o delle sue opere, ma gli storici hanno scoperto che probabilmente è stato un apprendista del pittore italiano Tambo di Serraglio ed è stato molto apprezzato dal pubblico durante la sua carriera di artista, dal momento che ha è stato più volte definito come un artifex publicus in arte pictorum, significa letteralmente un creatore pubblico nell'arte pittorica. La sua arte è caratterizzata da uno stile molto arcaico, fortemente legato ai canoni dello stile duecentesco e influenzato dalle opere giovanili di Giotto.

Le sue opere d'arte ruotavano principalmente attorno al mondo spirituale e all'ambiente della Chiesa. Infatti, anche se non ci sono molti pezzi firmati da lui, possiamo attribuire a Bonaguida una grande serie di miniature, come l'Antifonario 3 dell'Archivio Capitolare di Prato, e il Manoscritto Plut. 3939 della Biblioteca Laurenziana di Firenze, il Manoscritto n. 1466 del Biblioteca Riccardiana di Firenze e il Messale di Orsanmichele.

L'unica opera firmata del pittore pervenutaci è un polittico, raffigurante la Crocifissione con i Santi Nicola, Bartolomeo, Fiorenzo e Luca, che reca l'iscrizione con il nome del pittore. Tuttavia, Pacino di Bonaguida è stato ricordato da storici dell'arte per un altro meraviglioso esempio di Arte gotica: l'incredibile capolavoro 'L'albero della vita'.

L'albero della vita: storia, significato e stilemi dell'opera

IL 'Albero della vita' è un grande pannello a cuspide, commissionato dal Clarisse del convento di Monticelli a Firenze. Tuttavia, è stato spostato più tardi nei secoli, fino al 18th secolo, quando entrò a far parte delle opere d'arte possedute dalla famiglia Montedomini e, dopo essere stato riscoperto dai suoi possedimenti, fu trasferito nella Galleria dell'Accademia, nel 1849.

Questa pala è stata probabilmente influenzata dalla predicazione di un potentissimo frate di quegli anni, Frate Ubertino da Casale, poiché è molto evidente la chiara rappresentazione nella pittura della corrente spirituale francescana dell'epoca, da parte del soggetto della coppelle. Nell'opera è inoltre evidente la presenza di alcune figure, come Santa Chiara d'Assisi e probabilmente la badessa del convento di Monticelli, che possono anche evidenziare l'importanza del committente dell'opera e il significato che vi si cela dietro.

PACINO DI BUONAGUIDA, “L'ALBERO DELLA VITA”
PACINO DI BUONAGUIDA, “L'ALBERO DELLA VITA”

Un elemento molto peculiare di quest'opera è stata la sua dubbia attribuzione in quanto scoperta solo di recente e giustamente ricollegata al suo attuale proprietario, Pacino di Bonaguida. Gli storici dell'arte, infatti, hanno dibattuto nel corso dei secoli, non solo sul legittimo autore dell'opera, ma anche sul periodo storico a cui apparteneva, a causa delle sue complesse caratteristiche stilistiche. Dopo lunghe ricerche e studi, la coppetta è stata attribuita al suo legittimo proprietario, Pacino di Bonaguida, anche se alcuni studiosi hanno evidenziato evidenti influenze di altri movimenti artistici, come l'influenza del contemporaneo stile miniaturizzato dei medaglioni o lo stile della narrazione, probabilmente ispirato ai movimenti bolognesi e riminesi di quegli anni.

Il soggetto della tavola è stato ispirato dall'opuscolo di meditazioni del Lignum Vitae di Bonaventura da Bagnoregio poiché in quegli scritti è evidente la fusione tra l'episodio della Crocifissione di Cristo e il concetto di 'Albero della vita'. In particolare, il testo fa riferimento a dodici 'rami' e quarantotto meditazioni, che sono state fedelmente rappresentate nel pannello.

Al centro, ovviamente, c'è la rappresentazione di Cristo in croce, profondamente influenzata dalle rappresentazioni attuali di Giotto, con dettagli minimi. Tutt'intorno alla figura di Cristo, vi sono i rami e i medaglioni, rappresentati come frutti, dove si vedono precisamente dipinte diverse scene di La vita di Cristo e le sue virtù. L'unico elemento che risalta da questi dettagli è il ramo in alto a destra, che rappresenta il Paradiso. Come si è accennato in precedenza, la tavola nel complesso può essere riconosciuta come un perfetto esempio del movimento artistico tardo gotico, soprattutto per la ricchezza dei colori scuri, i tratti dorati e lo stile miniaturista delle scene.

L'opera d'arte rappresenta magnificamente il concetto spiritualistico e profondo del Arte gotica scena in Italia, durante il 13th secolo ed è una bella raffigurazione delle scritture cattoliche, col significato che si ricopre, specialmente in quel secolo e per la cultura gotica. Osservando questa meravigliosa opera d'arte, l'osservatore può perdersi tra i numerosi dettagli dei medaglioni e le vivaci scene che vi sono raffigurate, entrando pienamente nel senso spiritualistico della meditazione che il pittore ha voluto trasmettere.

Per questo e per molti altri motivi il 'Albero della vita' detiene un grande valore artistico, storico e culturale per l'era gotica italiana e continuerà ad affascinare gli spettatori per molto tempo in futuro, proprio come ha fatto in passato.

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